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  • Puntata del 25/11/2025
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  • Ex Ilva, approvato il decreto in Cdm
    Via libera del Consiglio dei ministri al decreto-legge che introduce misure urgenti per assicurare la prosecuzione delle attività produttive degli stabilimenti ex Ilva, tutelare i lavoratori e riconoscere indennizzi al territorio. Come spiegato in una nota del Mimit, tra le novità, il decreto autorizza Acciaierie d Italia in amministrazione straordinaria a utilizzare i 108 milioni residui del finanziamento ponte risorse indispensabili per garantire la continuità degli impianti fino a febbraio 2026, data in cui è attesa la conclusione della procedura di gara per l individuazione dell aggiudicatario. I restanti 92 milioni del finanziamento sono già stati destinati agli interventi essenziali sugli altoforni, alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, agli investimenti ambientali connessi alla nuova Aia e al Piano di Ripartenza.Ne parliamo con Paolo Bricco, Il Sole 24 Ore e con Luca Bianchi, direttore Svimez.
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  • Confcommercio, con chiusura dei negozi gli immobili deprezzati fino al 16%
    Confcommercio stima che gli immobili situati in quartieri colpiti dalla desertificazione commerciale valgano fino al 16% in meno rispetto alle aree mediamente servite, con un differenziale che può arrivare al 39% rispetto alle zone ricche di negozi. Il dato emerge dall'indagine realizzata con Swg e presentata IERI a Bologna nell ambito dell iniziativa nazionale inCittà Spazi che cambiano, economie urbane che crescono , dove il fenomeno della chiusura delle attività di prossimità è stato messo in relazione con il più ampio tema del declino urbano. Secondo lo studio, negli ultimi dieci anni gli italiani hanno percepito con crescente chiarezza la scomparsa dei negozi di quartiere, mentre l 80% prova tristezza nel vedere saracinesche abbassate e il 73% collega la desertificazione al calo della qualità della vita. Un segnale che si intreccia con l'allarme lanciato dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, secondo cui ogni saracinesca che si abbassa significa meno sicurezza, meno servizi, meno attrattività, meno socialità . Ne parliamo con Mariano Bella direttore del centro studi di Confcommercio.
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  • I conti di Nvidia rassicurano i mercati
    La trimestrale di Nvidia, pubblicata ieri sera, mostra ricavi record oltre 57 miliardi di dollari e una previsione di 65 miliardi per il trimestre successivo, sopra le attese degli analisti; anche l'utile netto, quasi 32 miliardi, supera le stime. Per il mercato globale questi numeri sono determinanti, perché Nvidia vale più degli interi listini di molte capitali europee ed è considerata un indicatore macro oltre che un titolo tecnologico. I conti arrivano dopo settimane di tensione legate ai timori di una bolla sull'IA: l'immediato +5% nell'after market indica sollievo, ma resta il tema degli enormi investimenti richiesti dalla rivoluzione dell'intelligenza artificiale. Le big tech prevedono centinaia di miliardi di spesa nei prossimi anni e stanno aumentando l'indebitamento: una corsa che alimenta dubbi sulla possibilità di ritorni certi e sull'eventuale rischio di sovra-investimenti. Secondo Goldman Sachs, i benefici economici dell'IA potrebbero però arrivare a migliaia di miliardi, potenzialmente sufficienti a giustificare gli investimenti in corso. Interviene Morya Longo, Il Sole 24 Ore.Manovra alle battute finali. Intanto continua a preoccupare la crescitaIl percorso approvativo della manovra entra nella fase decisiva, con 414 emendamenti segnalati come prioritari, di cui 238 dalla maggioranza. Il vertice tra le forze di governo è il primo banco di confronto su temi dove esistono punti d'incontro ma anche nodi ancora irrisolti. Le modifiche in arrivo, però, non cambieranno l'impostazione complessiva della manovra, che non riesce a incidere sulla crescita: per i prossimi anni l'Italia rimane ancorata a livelli vicini allo zero, nonostante l'intervento del Pnrr. L'Italia registra una delle crescite più basse dell'area euro - quest'anno quarta dal fondo, l'anno prossimo seconda, nel 2027 ultima - e la fine del Piano nel 2026 impone un primo bilancio del suo impatto. I dati disponibili confermano che, pur senza generare una crescita robusta, il Pnrr ha evitato stagnazione e recessione, grazie agli effetti espansivi degli investimenti pubblici richiamati dagli studi della Banca d'Italia. Inoltre, poiché gli investimenti di qualità finanziati in deficit riducono il rapporto debito/Pil attraverso una maggiore crescita, si può dire che il Pnrr ha contenuto l'aumento del debito atteso tra il 2024 e il 2026. Ne parliamo con Gaetano Scognamiglio, Presidente Promo Pa Fondazione e Co-fondatore dell'Osservatorio Recovery Plan (OREP). Manovra, Fdi propone di trasferire allo Stato l'oro di BankitaliaFratelli d'Italia ha presentato un emendamento - firmato da Lucio Malan - che afferma che le riserve auree detenute da Bankitalia appartengono allo Stato. Si tratta di un tema che ricorre ciclicamente da almeno vent'anni, spesso legato all'idea di una possibile vendita dell'oro per alleggerire i conti pubblici: un patrimonio stimato in circa 275 miliardi di euro, quasi un decimo del debito nazionale. Tuttavia la competenza su queste riserve non è nazionale: secondo il Trattato dell'Unione europea e le prerogative della Bce, il governo non può disporre autonomamente dell'oro che rientra nel sistema delle banche centrali dell'Eurosistema. È per questo che anche i tentativi precedenti di trasferire la proprietà allo Stato si sono sempre arenati. Il commento è di Franco Bruni, presidente dell'Ispi e professore emerito del dipartimento di Economia dell'Università Bocconi.
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  • Flussi, ok della Camera al decreto, passa al Senato. Intanto le aziende cercano strade alternative
    Via libera ieri sera alla Camera in prima lettura al decreto legge flussi con 131 sì, 75 no e 7 astenuti. Il decreto legge passa ora all'esame del Senato. Il provvedimento modifica alcuni termini temporali previsti per il rilascio dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro e si occupa dei controlli di veridicità - spettanti alle amministrazioni - sulle dichiarazioni di datori di lavoro e dalle realtà coinvolte. Elimina, tra le altre cose, il requisito per cui la domanda per il visto di ingresso deve essere corredata della conferma della disponibilità ad assumere da parte del datore di lavoro. Prima del voto finale, c'è stato il via libera del governo ad un ordine del giorno della Lega, sempre al decreto flussi, in discussione alla Camera, che prevede una stretta sui ricongiungimenti. L'ordine del giorno, a prima firma Igor Iezzi, impegna l'esecutivo a «modificare l'attuale disciplina dei ricongiungimenti familiari affinché sia maggiormente in linea con le disposizioni della direttiva 2003/86/CE sia riguardo alle categorie di familiari ammessi, sia per i criteri anche di carattere reddituale richiesti per poter beneficiare del ricongiungimento». Ci si riferisce ad una direttiva «più stringente" rispetto alla disciplina italiana, spiega Iezzi che punta al nuovo decreto sicurezza.Molto critiche le associazioni: «L'ulteriore decreto legge in materia di ingresso per lavoro licenziato dalla Camera nel suo iter di conversione in legge, ancora una volta, non va a intaccare i limiti pesantissimi di un meccanismo scassato , come l'ha definito lo stesso sottosegretario Mantovano, ma si limita a introdurre qualche parziale correttivo, il cui impatto sarà comunque minato dall'attuale disciplina». Sul provvedimento prendono posizione le organizzazioni promotrici della campagna Ero Straniero, che hanno diffuso una nota congiunta. La campagna è promossa dalle organizzazioni A Buon Diritto, ActionAid, Asgi, Federazione Chiese evangeliche italiane, Oxfam, Arci, Cnca, Cild.A causa di numerose difficoltà nell'usufruire dello strumento, molte aziende stanno iniziando ad organizzarsi.Sandro Bonomi, Presidente Associazione Italiana produttori di Valvole e Rubinetti (AVR) federata Anima Confindustria. Ex Ilva, stabilimento occupato e corteo a GenovaÈ partita da Genova la mobilitazione dei lavoratori ex Ilva, dopo che ieri sera Fim, Fiom e Uilm hanno dichiarato 24 ore sciopero con la rottura del tavolo con il Governo sul futuro del gruppo siderurgico. Dopo il confronto molto teso dell'11 novembre, l'Esecutivo ha infatti provato a riprendere la discussione ieri pomeriggio con una nuova convocazione, ma le sigle hanno chiuso il confronto dichiarando la rottura e annunciando già da oggi uno sciopero di 24 ore con assemblee in tutti i siti. Il Governo è partito con una frenata sulla cassa integrazione. L'11 era stato annunciato un aumento: da 4.450 dipendenti a 5.700 fino a dicembre per poi salire a 6.000 nel gruppo. Ieri i numeri sono stati rivisti: cassa ferma a 4.450 addetti e per i restanti 1.550 i corsi di formazione professionale, visto che comunque diversi impianti saranno fermati per le manutenzioni. Urso ha poi annunciato un quarto operatore proveniente dall'area extra Ue interessato a rilevare l'ex Ilva. I sindacati accusano l esecutivo di mancanza di responsabilità e di aver abbandonato il piano industriale condiviso a luglio. Per loro non esistono acquirenti credibili e il rischio è un ridimensionamento definitivo del sito. È durata però pochi minuti questa mattina a Genova l'assemblea dei lavoratori che hanno dichiarato l'astensione dal lavoro e scelto di occupare lo stabilimento e la strada della mobilitazione per protestare "contro il blocco degli impianti del nord e il piano che prevede l'aumento della cassa integrazione straordinaria fino a 6mila unità". I lavoratori con i mezzi si sono mossi in corteo verso la stazione ferroviaria di Genova Cornigliano, dove si terrà un presidio ad oltranza. Domenico Palmiotti, Il Sole 24 Ore Taranto. MADE EXPO 2025: un'edizione più grande, più internazionale e in un mercato che sta cambiandoMADE Expo la più importante fiera italiana dedicata all'edilizia e all architettura, torna da oggi 19 novembre al 22 novembre a Fiera Milano. Quest anno sono 625 le aziende presenti, distribuite in quattro padiglioni, e quasi una su quattro arriva dall estero. In totale i Paesi rappresentati sono 29, con una presenza forte da Germania, Spagna, Romania, Polonia e Cina. Gli studi di Radio 24 si trovano nel padiglione 2, stand A29. Ci troverete con programmi in diretta da oggi fino a sabato. La manifestazione punta sempre più a mostrarsi come un luogo dove si incrociano innovazione, materiali, ricerca e nuove soluzioni per l'edilizia e l'architettura. L'internazionalizzazione è cresciuta molto rispetto alle precedenti edizioni, anche grazie alla collaborazione con ICE, che quest'anno porta a Milano oltre 150 buyer da cinquanta Paesi. La direzione della manifestazione riassume così lo spirito di questa edizione: «MADE Expo vuole essere uno spazio dove capire cosa sta davvero succedendo nelle costruzioni, tra nuove tecnologie, sostenibilità e scenari che cambiano rapidamente. Le imprese vengono qui per orientarsi, confrontarsi e costruire strategie concrete».E in effetti il contesto in cui arriva la fiera non è dei più semplici. Dopo anni di crescita fortissima spinti dagli incentivi, dal Superbonus, dal PNRR e dalla domanda post-pandemia il settore sta rallentando. Secondo le analisi del CRESME, nel 2024 il mercato delle costruzioni ha perso il 3,3% e nel 2025 potrebbe calare ancora del 2,5%. La causa principale è la netta frenata della riqualificazione residenziale: -15% nel 2024 e -16% nel 2025. In questo contesto però mancherebbero ancora oltre 250 mila nuove unità residenziali, e si sente l'esigenza di un'innovazione tecnologica e sostenibile che accompagna il settore verso modelli più efficienti ed ecosostenibili.Lorenzo Bellicini, direttore generale CRESME.
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Focus economia è il programma quotidiano dedicato all'approfondimento dei temi dell'attualità dell'economia e della finanza, realizzato con i protagonisti della giornata economico finanziaria e il contributo di giornalisti e analisti de Il Sole 24 ORE. L'obiettivo della trasmissione è di spiegare e analizzare, in termini comprensibili anche "ai non addetti ai lavori", i temi più interessanti della giornata. Appuntamento fisso per i commenti a caldo pochi minuti dopo la chiusura della Borsa.
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