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Non spegnere la luce

Michele D'Innella e Giacomo Giaquinto
Non spegnere la luce
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5 sur 163
  • Delphine LaLaurie - La serial killer sadica che ha ispirato “American Horror Story”
    Nata a New Orleans nel 1787 da una famiglia nobile, Delphine LaLaurie era una figura rispettata dell’élite creola della città, circondata da ricchezza, feste e prestigio sociale. Dietro la facciata di donna elegante e filantropa, però, si celava un’anima brutale. Nella sua dimora di Royal Street, nota oggi come la “casa degli orrori”, LaLaurie ridusse in schiavitù uomini e donne sottoponendoli a sevizie atroci. La verità emerse nel 1834, dopo un incendio che portò alla scoperta di stanze segrete dove le vittime erano incatenate, mutilate e lasciate a morire lentamente. La comunità reagì con furia, ma Delphine riuscì a fuggire in Europa, evitando qualunque condanna. La sua storia, sospesa tra realtà storica e leggenda, è rimasta impressa nell’immaginario collettivo, trasformandosi in mito gotico e in icona del folklore oscuro di New Orleans. Ma chi era davvero Madame LaLaurie? E perché il suo nome continua a evocare orrore e fascinazione ad oltre due secoli di distanza? Proviamo a scoprirlo insieme all’autrice del podcast “Ottocento Oscuro”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
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    1:03:08
  • Maurizio Minghella - Dentro la mente del serial killer delle prostitute
    Nato a Genova nel 1958, Maurizio Minghella è considerato uno dei serial killer più spietati della storia criminale italiana. Dopo un’infanzia segnata da violenze familiari e disturbi psichici, a fine anni Settanta terrorizzò la Liguria con una serie di omicidi efferati. Condannato all’ergastolo, Minghella sembrava destinato a non uscire più dal carcere. Eppure, nel 1995, ottenne la semilibertà e tornò a colpire con la stessa violenza di 17 anni prima, strangolando numerose prostitute. Le sue vittime erano spesso donne vulnerabili, adescate e poi seviziate, in una spirale di crudeltà che riportò l’Italia a fare i conti con l’incubo di un serial killer. Le indagini, i depistaggi, l’eco mediatica e i processi hanno lasciato aperte ancora oggi molte domande: cosa spinse davvero Minghella a uccidere? E come fu possibile che un uomo condannato all’ergastolo potesse tornare libero e reiterare i suoi crimini? Proviamo a scoprirlo insieme a Marta Casà, dottoressa in scienze investigative ed autrice del podcast “Mente Criminale”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
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    1:32:28
  • Il caso Willy Monteiro - Ucciso a mani nude dai fratelli Bianchi in una rissa
    Colleferro, 6 settembre 2020 – Una lite tra ragazzi, in una notte di fine estate come tante altre, si trasforma in tragedia. Willy Monteiro Duarte, 21 anni, interviene per difendere un amico, ma viene aggredito con inaudita violenza da un gruppo di coetanei, tra cui i fratelli Marco e Gabriele Bianchi. In pochi minuti, la sua vita si spegne, lasciando dietro di sé sgomento, rabbia e un vuoto profondo nella comunità. Le indagini e i processi che seguiranno delineeranno un quadro complesso, fatto di testimonianze, perizie medico-legali e sentenze che hanno acceso un acceso dibattito sulla giustizia, sulla violenza di gruppo e sul confine tra volontà e dolo eventuale. Le condanne all’ergastolo per i Bianchi, successivamente ridotte in appello, hanno suscitato polemiche e riflessioni sulla distanza tra la percezione pubblica e la logica giuridica. Ma cosa può aver causato una reazione così violenta? E cosa racconta la storia di Willy sull’Italia di oggi, sui nostri giovani, e sullo stato attuale della nostra società? Proviamo a scoprirlo insieme a Bianca Gennari Caspariis: criminologa, detentrice di un master di II livello in scienze forensi presso La Sapienza di Roma, ma soprattutto autrice per la pagina Instagram e Facebook “Conversazioni sul Crimine”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
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    1:39:11
  • Le Brigate Rosse - Dalla lotta armata al rapimento di Aldo Moro
    Roma, 16 marzo 1978 – in via Fani un commando delle Brigate Rosse tende un agguato all’auto di Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana. L’uomo politico più influente dell’epoca viene rapito, mentre la sua scorta viene sterminata con una violenza che scuote l’Italia intera. Per 55 giorni il Paese rimane sospeso in un incubo fatto di comunicati, lettere dalla prigionia e un crescendo di tensione che si concluderà nel modo più drammatico. Ma il sequestro Moro non fu un episodio isolato: rappresentò piuttosto l’apice di una stagione segnata dal terrorismo, in cui le Brigate Rosse cercavano di abbattere lo Stato con la lotta armata. Nati alla fine degli anni ’60, in un contesto dominato dalla Guerra Fredda, dalla strategia della tensione e dai conflitti ideologici, i brigatisti misero in atto una lunga scia di attentati, rapimenti e omicidi che ancora oggi pesano sulla storia della nostra Repubblica. Ma chi erano davvero le Brigate Rosse? E cosa si nascondeva davvero dietro il rapimento di Aldo Moro? Proviamo a scoprirlo insieme a Giacomo Brunoro, autore di libri e audiolibri e direttore editoriale della casa editrice californiana LA Case Books. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
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    1:46:04
  • La diga del Vajont - Il disastro che cancellò 5 paesi dalle cartine geografiche
    9 ottobre 1963, provincia di Belluno – Alle ore 22:39 una frana di proporzioni gigantesche si distacca dal Monte Toc e si riversa nel bacino artificiale del Vajont. L’acqua sollevata dall’impatto supera la diga e precipita a valle con una forza devastante, cancellando in pochi istanti interi paesi come Longarone, Pirago e Rivalta. Le vittime saranno quasi 2000, tra uomini, donne e bambini sorpresi nelle loro case. Nei primi minuti molti pensarono a un crollo strutturale della diga, ma presto si capì che il disastro era stato causato da un’enorme frana, i cui segni premonitori erano stati segnalati da tempo e ignorati. Negli anni successivi un lungo processo avrebbe tentato di stabilire responsabilità, ma le condanne furono poche e lievi rispetto alla portata della catastrofe. Il Vajont è rimasto così nella memoria collettiva come una tragedia annunciata, simbolo delle conseguenze fatali dell’avidità e della negligenza. Ma cosa accadde davvero quella notte? E perché un’opera che avrebbe dovuto rappresentare il progresso si trasformò invece in uno dei più grandi lutti della storia italiana? Proviamo a scoprirlo insieme a Mary e Winny, esperti di cronaca nera e conduttori del podcast “Tango in Nero”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
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    1:24:38

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À propos de Non spegnere la luce

Un viaggio verso le profondità più oscure della mente criminale, in compagnia delle voci di Michele D’Innella e di Giacomo Giaquinto, che ogni settimana proveranno a far luce sui misteri irrisolti della cronaca nera moderna. Iscriviti al canale Telegram per non perderti nessuno degli approfondimenti e delle novità in anteprima sulle prossime puntate: https://t.me/LucePodcast
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