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Non spegnere la luce

Michele D'Innella e Giacomo Giaquinto
Non spegnere la luce
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5 sur 161
  • Il caso Willy Monteiro - Ucciso a mani nude dai fratelli Bianchi in una rissa
    Colleferro, 6 settembre 2020 – Una lite tra ragazzi, in una notte di fine estate come tante altre, si trasforma in tragedia. Willy Monteiro Duarte, 21 anni, interviene per difendere un amico, ma viene aggredito con inaudita violenza da un gruppo di coetanei, tra cui i fratelli Marco e Gabriele Bianchi. In pochi minuti, la sua vita si spegne, lasciando dietro di sé sgomento, rabbia e un vuoto profondo nella comunità. Le indagini e i processi che seguiranno delineeranno un quadro complesso, fatto di testimonianze, perizie medico-legali e sentenze che hanno acceso un acceso dibattito sulla giustizia, sulla violenza di gruppo e sul confine tra volontà e dolo eventuale. Le condanne all’ergastolo per i Bianchi, successivamente ridotte in appello, hanno suscitato polemiche e riflessioni sulla distanza tra la percezione pubblica e la logica giuridica. Ma cosa può aver causato una reazione così violenta? E cosa racconta la storia di Willy sull’Italia di oggi, sui nostri giovani, e sullo stato attuale della nostra società? Proviamo a scoprirlo insieme a Bianca Gennari Caspariis: criminologa, detentrice di un master di II livello in scienze forensi presso La Sapienza di Roma, ma soprattutto autrice per la pagina Instagram e Facebook “Conversazioni sul Crimine”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
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    1:39:11
  • Le Brigate Rosse - Dalla lotta armata al rapimento di Aldo Moro
    Roma, 16 marzo 1978 – in via Fani un commando delle Brigate Rosse tende un agguato all’auto di Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana. L’uomo politico più influente dell’epoca viene rapito, mentre la sua scorta viene sterminata con una violenza che scuote l’Italia intera. Per 55 giorni il Paese rimane sospeso in un incubo fatto di comunicati, lettere dalla prigionia e un crescendo di tensione che si concluderà nel modo più drammatico. Ma il sequestro Moro non fu un episodio isolato: rappresentò piuttosto l’apice di una stagione segnata dal terrorismo, in cui le Brigate Rosse cercavano di abbattere lo Stato con la lotta armata. Nati alla fine degli anni ’60, in un contesto dominato dalla Guerra Fredda, dalla strategia della tensione e dai conflitti ideologici, i brigatisti misero in atto una lunga scia di attentati, rapimenti e omicidi che ancora oggi pesano sulla storia della nostra Repubblica. Ma chi erano davvero le Brigate Rosse? E cosa si nascondeva davvero dietro il rapimento di Aldo Moro? Proviamo a scoprirlo insieme a Giacomo Brunoro, autore di libri e audiolibri e direttore editoriale della casa editrice californiana LA Case Books. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
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    1:46:04
  • La diga del Vajont - Il disastro che cancellò 5 paesi dalle cartine geografiche
    9 ottobre 1963, provincia di Belluno – Alle ore 22:39 una frana di proporzioni gigantesche si distacca dal Monte Toc e si riversa nel bacino artificiale del Vajont. L’acqua sollevata dall’impatto supera la diga e precipita a valle con una forza devastante, cancellando in pochi istanti interi paesi come Longarone, Pirago e Rivalta. Le vittime saranno quasi 2000, tra uomini, donne e bambini sorpresi nelle loro case. Nei primi minuti molti pensarono a un crollo strutturale della diga, ma presto si capì che il disastro era stato causato da un’enorme frana, i cui segni premonitori erano stati segnalati da tempo e ignorati. Negli anni successivi un lungo processo avrebbe tentato di stabilire responsabilità, ma le condanne furono poche e lievi rispetto alla portata della catastrofe. Il Vajont è rimasto così nella memoria collettiva come una tragedia annunciata, simbolo delle conseguenze fatali dell’avidità e della negligenza. Ma cosa accadde davvero quella notte? E perché un’opera che avrebbe dovuto rappresentare il progresso si trasformò invece in uno dei più grandi lutti della storia italiana? Proviamo a scoprirlo insieme a Mary e Winny, esperti di cronaca nera e conduttori del podcast “Tango in Nero”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
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    1:24:38
  • La banda degli Uomini d’Oro - Il furto del secolo che finí in tragedia
    Torino, 26 giugno 1996 – Due normali dipendenti delle Poste mettono a segno quello che passerà alla storia come “il furto del secolo”. Durante un giro di raccolta valori, sotto la scorta della polizia, i sacchi pieni di miliardi di lire vengono sostituiti con sacchi di carta straccia. Il colpo sembra perfetto, ma il mattino successivo i sospetti ricadono subito sugli autisti del furgone. Da quel momento la vicenda prende una piega drammatica: i due ideatori spariscono misteriosamente e, settimane dopo, i loro corpi vengono ritrovati sepolti in un campo. È l’inizio di un’inchiesta che svelerà tradimenti, omicidi e una latitanza internazionale degna di un film. Ma chi erano davvero gli uomini d’oro? E che fine fece l’immenso bottino, mai ritrovato? Proviamo a scoprirlo insieme a Fabio Granaro: giornalista, esperto di comunicazione, nonchè autore del podcast “Torino Nera”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
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    1:02:12
  • Il mostro delle Ande - La storia del serial killer Pedro Alonso López
    Nato in Colombia nel 1948, Pedro Alonso López è considerato uno dei serial killer più spietati della storia contemporanea, passando alle cronache come il “mostro delle Ande”. Dietro l’apparenza di un uomo silenzioso e schivo, si nascondeva infatti una mente ossessionata da fantasie omicide e da un rancore radicato fin dall’infanzia, segnata da violenze e abusi. Durante gli anni Settanta, López attirò centinaia di bambine tra Ecuador, Colombia e Perù con promesse di piccoli regali o attenzioni, per poi violentarle e strangolarle a sangue freddo. La sua cattura avvenne solo nel 1980, dopo un tentato rapimento e il ritrovamento di numerosi corpi. Confessò oltre 300 omicidi, anche se la giustizia riuscì ad attribuirgliene con certezza poco più di un centinaio. Condannato a soli 16 anni di prigione in Ecuador, venne poi rilasciato e fece perdere le proprie tracce, lasciando dietro di sé un’eredità di paura e di rabbia. Ma chi era davvero Pedro Alonso López? E come è stato possibile che un assassino così efferato riuscisse a sfuggire alla giustizia internazionale? E cosa lo ha reso capace di simili atrocità? Proviamo a scoprirlo insieme a Giuseppe Paternó Raddusa: autore, sceneggiatore, nonchè creative producer della casa editrice Orange Media. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltare gratuitamente l'episodio bonus di questa settimana e sostenere il nostro lavoro, entra sul nostro canale Patreon tramite questo link: https://www.patreon.com/posts/unplugged-87-i-138362441?utm_medium=clipboard_copy&utm_source=copyLink&utm_campaign=postshare_creator&utm_content=join_link
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    1:05:58

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À propos de Non spegnere la luce

Un viaggio verso le profondità più oscure della mente criminale, in compagnia delle voci di Michele D’Innella e di Giacomo Giaquinto, che ogni settimana proveranno a far luce sui misteri irrisolti della cronaca nera moderna. Iscriviti al canale Telegram per non perderti nessuno degli approfondimenti e delle novità in anteprima sulle prossime puntate: https://t.me/LucePodcast
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